Durante lo scorso Consiglio Comunale, tenutosi giovedì 25, il Sindaco Giuseppe Sardelli ha espresso delle considerazioni sulla vicenda giudiziaria che vede coinvolto il Presidente del Consiglio Comunale, dott. Romolo Del Balzo, indagato dall’antimafia per associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione e abuso d’ufficio. Il Sindaco nel suo intervento si è rivolto ai consiglieri di opposizione, rei, secondo lui, di strumentalizzare il tutto a fini politici perché le accuse mosse contro il Presidente Del Balzo sono infondate. In pratica il Sindaco ha chiesto di finirla di parlare di camorra, perché come disse lo stesso Del Balzo in uno degli ultimi Consigli Comunali prima delle vacanze estive “Noi non siamo dei mafiosi”. All’intervento del Sindaco, è seguito quello del consigliere, nonché ex Sindaco Paolo Graziano che, con i suoi inconfondibili modi da gentlemen, ha inveito contro i Consiglieri di minoranza con termini degni di un lord. Purtroppo non posso in alcun modo accettare la richiesta del Triumvirato. Quando ho saputo ciò che era stato detto, mi è subito venuta alla mente la seguente frase pronunciata dal Giudice Paolo Borsellino:
“Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”.
Far finta che Minturno sia libero da pressioni camorristiche, significa mentire spudoratamente a se stessi. Su questo Blog ho iniziato a parlare di camorra fin dal primo giorno. Per questo sono stato definito in tutti i modi, mi è stato detto che buttavo fango sulla mia città, alcuni di voi si sono sentiti offesi perché definivo Minturno città di camorra. Altri hanno definito me camorrista. Dove siete ora? Non vi sentite più offesi? E perché? Forse perché ora il vostro compito non è più quello di difendere Minturno, ma chi ha realmente buttato fango (io dicevo solo la verità) sul nostro comune. Se il Sindaco è sicuro di ciò che ha affermato e, cioè, che a Minturno la camorra non ha mai messo piede, gli chiedo un segnale. Chieda alla EGO ECO di rispettare il contratto, faccia partire la raccolta differenziata, faccia attivare il servizio di lavaggio dei cassonetti e faccia numerare gli stessi. Chieda, inoltre, l’entrata in funzione dell’isola ecologica di Recillo. Ecco, se ciò sarà fatto, sarò pronto a credere alle sue parole, ma, finché le nostre terre continueranno ad essere utilizzate come discariche per i rifiuti tossici allora non potrò credere ad una sola delle sue parole e avrò il compito di continuare a parlare, in tutte le maniere possibili, dell’infiltrazione camorristica nel nostro comune e della corruzione che sta logorando ogni singolo cittadino.
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